Catastrofi a scelta.

Rubo il titolo a un vecchio bestseller di Asimov per provare a fare una volta tanto il Nostradamus de noiartri. Del resto quell’amabile vecchio trombone di Scalfari lo fa da millenni senza mai averci preso e gode di ottima salute. Se ne deduce che sparare previsioni ad bigulum sia un toccasana. Quindi procedo per il mio bene.

Tema: se vince o non vince Renzi alle primarie.
Svolgimento.
Ipotesi 1.
Renzi vince. Titoli medi dei giornali: “terremoto nel PD. La nomenklatura trema. La Santanché chiede la tessera n. 2”.
Piccola scissione del PD a sinistra che andrà forse a ricompattarsi con vendoliani & rimasugli vari. Guerra per bande nel PD, ma alla fine di fronte alle elezioni si farà finta di volersi tutti bene. Soprattutto, la maggior parte cercherà di ingraziarsi il nuovo capo in una gara di leccaculismo senza precedenti. Sul medio-breve periodo spostamento al centro del PD che non sarà più visto come un partito socialdemocratico riformista, ma come un partito post ideologico. Alle elezioni tale PD renziano ha un buon successo. Diciamo un 35% perché la piccola perdita a sinistra sarà compensata dal recupero sparso da Pdl allo sfascio, Lega, un po’ di movimento 5 stelle e Idv ugualmente allo sfascio. Ipotesi Monti bis estremamente alta perché sarà più facile allearsi con l’UDC (che prevedo intorno al 6 massimo) grande sponsor dei “professoroni”. Totale: governo più o meno in linea con l’attuale, con la presenza di più politici e personaggi “nuovi”. Saudade garantita.

Ipotesi 2.
Renzi non vince.
Dato che in questi giorni il supergiovane si accredita un peso personale del 15% (“Con me PD al 40% senza di me al 25%”) a me pare logico che uno che pensasse anche di pesare meno della metà si metta in proprio.
Renzi quindi non tornerà a fare il sindachino di Firenze, ma si metterà alla guida di un nuovo partito, magari con l’aiuto dei Montezemolo vari, finanzieri et altri provenienti dalla diaspora Pidiellina. E cercherà di farlo prima delle elezioni ovviamente. Il ragionamento che farebbe è: meglio padrone di un simpatico orticello che servo in una grande fazenda. Diciamo che realisticamente raccatti un 10% anche a scapito del PD che si fermerebbe intorno al 25 escluso Vendola. A questo punto il suo gioco sarebbe chiaro: sostituire l’UDC come ago della bilancia per i giochi di governo. Pochi voti massimo guadagno. Alleanze a 360 gradi. Anche qui Monti bis praticamente garantito. Mestizia assicurata.

Morale.
E’ palese che Renzi gioca fondamentalmente per se stesso e non certo per il PD, per il bene comune o il paese. O meglio, magari ci crede anche, ma la sua smania di emergere gli ha fatto dimenticare di essere sindaco di una grande città, di essersi candidato a delle primarie a cui, prima della riforma delle regole, non avrebbe nemmeno potuto presentarsi, di aver inciuciato con chiunque, promettendo chissà cosa a manca e soprattutto a destra. Il risultato è che le cambiali sottoscritte dovranno essere ripagate un giorno. E questo è il meno. Il fatto di essere così spregiudicato non potrà che attirare altri squali e squaletti di cui è pieno il mare italico. Vedremo emergere personaggi che ci faranno rimpiangere Sbardella, Signorile e De Michelis.
Con buona pace degli intellettuali dal cervello sotto spirito stile Baricco, Renzi non sta disegnando i nuovi confini di una sinistra moderna, ma sta creando un partito post democristiano, ossia un perno centrale capace di stare al governo praticamente in eterno.
Un meccanismo di successo che però genera mostri: corruzione dilagante, centri di potere inossidabili, rinnovamento di pura facciata, in pratica la solita, scusate il francesismo, merda.
Nel breve sembrerà tutto bello. I soliti italiani bisognosi di guida come le greggi faranno ovazioni (ovinazioni?). Nel lungo finirà a monetine davanti all’hotel Rafael o come diavolo si chiamerà. Su questo concordo con il vecchio trombone dalla barba bianca. L’Eugenio.
In tutto ciò, quello che mi sfugge francamente è l’azzardo di Bersani che poteva benissimo risparmiarci queste primarie che, se la mia sfera è esatta, saranno in ogni caso una catastrofe. Grande se vince, leggermente più piccola se non vince. Se Renzi se ne fosse andato subito il danno sarebbe stato minore. Per tanto così perché non far correre anche Grillo a suo tempo o la foca baffina?
Quando di tutto ciò se ne rende conto persino un politicamente babbeo come Veltroni allora vuol dire che è veramente troppo tardi…
Buona catastrofe a tutti.

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