La guerra dei mondi.

Messaggio non promozionale.

Tra le svariate previsioni che mi vanto di aver toppato c’è anche quella fatta sul libro digitale (lista di previsioni mancate coming soon).
Quando siamo stati travolti dal treno del “codice binario” pensavo che i libri sarebbero stati tra i primi a perdere la loro atomica pesantezza dato che trasformare le lettere in bit sembrava una cosa semplice e quasi naturale. Del resto i PC, almeno all’inizio, servivano soprattutto per scrivere e archiviare dati un tempo solo cartacei. E invece, si è digitalizzato di tutto, dai giochi da tavolo alla musica, ai film, alle fotografie. Tutte cose piuttosto complicate con grandi quantità di dati da gestire (quando si dice che un’immagine vale mille parole in realtà si calcola per difetto: un’immagine in bit vale qualche milione se non miliardo di parole). Servivano (e servono) strumenti con una potenza di elaborazione piuttosto elevata per scattare una foto digitale, per giocare a un videogioco o semplicemente vedersi un film ridotto in polvere di bit. E infatti le prime macchine fotografiche digitali costavano delle cifre ridicolmente alte per la qualità che restituivano, per non parlare dei primi lettori dvd etc. etc.
Nonostante fosse più facile i libri hanno cominciato ad essere disintegrati solo recentemente. Forse per distrazione, forse per rispetto, chissà. Oggi è arrivato anche il loro turno e i lettori di ebook sono in rapida diffusione. Ne ho uno anche io sul comodino di fianco a un paio di libri cartacei. La cosa che mi fa abbastanza impressione è che sul lettore di libri digitali ho “caricato” solo un’ottantina di libri degli oltre 1000 che la sua memoria, neanche molto ampia, potrebbe contenere. A volte penso che se quegli 80 libri si materializzassero tutti insieme il comodino schianterebbe sotto il peso della buona vecchia carta. Puff… Crash!
Poi ci si abitua. Nessuno più fa caso al fatto che ci si porta in tasca l’intera discografia di un centinaio di cantanti o che in un hard disk ci sta l’equivalente di una libreria di DVD/Blu Ray.
Confesso che il mio amore per il libro atomico mi è recentemente assai calato. L’ultimo trasloco non l’ha aiutato a farsi voler bene. Scatole su scatole di libri pesantissimi, polverosi, per lo più tenuti per ricordo, già letti o che mai rileggerò. Buttarli? Non si può. Ti fa sentire un po’ un nazista. Allora teniamo tutto. Compriamo librerie. Diamo un senso all’esistenza dell’Ikea per mettere quei regali di Natale che nessuno ha mai desiderato. Facciamo girare l’economia…

Sì ma funziona? In cosa è meglio o peggio il lettore di dati rispetto all’atomo?
Senza entrare in una recensione che farebbe di questo blog l’ennesimo archivio tecno-nerd a rapido invecchiamento butto giù dei pro e contro a casaccio.
Il tutto si riferisce in particolare a un Kindle Paperwhite. Forse esiste anche di meglio del Kindle, ma direi che i punti valgono un po’ per tutti.

Pro.
– Fa il sostituto del libro. Punto. Mi piacciono le cose monotematiche. Come la canzone mononota.
– Si legge come e, a volte, meglio della carta. L’inchiostro elettronico è semplicemente figo. Con questo modello si può leggere di notte senza lacrimare sangue come una madonnina. I caratteri sono ridimensionabili a piacere. Provate a farlo con un libro del secolo scorso.
– L’ignoranza non è più un dramma. Quando si incrocia una parola sconosciuta si può scoprirne il significato accedendo facilmente ai dizionari in italiano, inglese e tedesco.
– Misure e forme giuste. Come una ragazza che sta tra la cavallona e la minuta. Ben proporzionato per essere tenuto con una sola mano. Peso sufficiente a non sembrare un cartonato, ma sempre un terzo di guerra e pace.
– Per chi viaggia è semplicemente il top (detto alla Briatore). Perfetto anche per stare in piedi sulla metro di Milano.
– Buona autonomia. Magari non saranno le 8 settimane dichiarate, ma non c’è la crisi d’astinenza da presa usb che si riscontra in molti possessori di smartphone.
– Quando si appisola esce un “salvaschermo” sciccoso.

Contro.
– Il ridicolo software “sperimentale” di pagine web ti ricorda che sa fare bene solo il sostituto del libro.
- Se cade ci sono buone probabilità che si rompa. Ha una fattezza robusta, ma il piacere di addormentarsi con il libro in mano si può pagare caro. A me è già caduto dal letto 3 volte ed è ancora intero, ma da questo punto di vista la carta è imbattibile.
– La navigazione touch è implementata un po’ – attenti al tecnicismo – a cazzo. A volte si rimpiangono i buoni vecchi tastini del modello meno cool. Ma qualche designer ha deciso che i tastini non sono abbastanza trend e bisogna toccare il fottuto schermo per qualsiasi cosa come quando da ragazzi si stropicciavano le riviste porno. Girare pagina, evidenziare le parole, navigare tra i libri spesso richiede un’abilità da videogiocatore professionista. Quelli che campano giocando alla playstation per intenderci. Migliorabile.
– A differenza della carta dove l’input energetico serve solo alla sua creazione, qui se domani finisce il petrolio finisce anche la nostra cultura. A pensarci bene forse non è poi un contro. Sicuramente un contro è però l’idea che quando la batteria smetterà di ricaricarsi in modo efficiente si dovrà gettare il tutto nella spazzatura. Certo probabilmente la cosa accadrà tra diversi anni, però il cartaceo non ha questo problema.
– Non te lo regalano. 130 euros con zero libri. Che costano però mediamente meno che nella versione cellulotica. Anzi. A volte si trovano pure aggratis. Sempre per questo motivo è poco conveniente usarlo come corpo contundente. Tipo: se litigate con la vostra ragazza che fate? Le tirate dietro un ebook reader che andrebbe a frantumarsi contro il primo muro? Meglio una buona pila di libri
 che alla peggio si sgualciscono.
– Finisce l’idea di regalare libri? Forse. Anche se mi aspetto che a breve escano delle confezioni capaci di veicolare i libri digitali più o meno come i vecchi libri (che so stampare solo la copertina e inserire un codice con cui accedere alla versione digitale). Anche questo potrebbe essere un pro.
– Il meccanismo di prestito digitale è barocco e induce alla criminalità invogliando a scardinare le restrizioni. Tra l’altro facilmente eliminabili.
– Non è adatto per riviste, fumetti, etc, ma credo che in tempi rapidi sapranno rimediare a questi limiti (volendo ci sono già, ma gli iPad etc. sono altra cosa, sono dei piccoli PC non dei semplici lettori).

Complessivamente quindi funziona e anche bene. Troppo bene forse. Dà lo stesso senso di vertiginosa potenza che ti fa pensare che sia una strada a senso unico con forte pendenza. Ma mentre per la fotografia o il cinema il cambiamento era facile da assorbire perché si è trattato solo di un cambio di supporto qui l’impatto potrebbe essere molto più pesante. La sparizione della forma atomica libererà molto spazio non solo nelle nostre case, ma anche nelle città. Il meccanismo distributivo che si sta affermando non vede più la necessità delle librerie. O molto meno. Infatti, molte stanno chiudendo o si stanno trasferendo in periferia dove i costi sono minori. Non è solo un problema legato ai libri. Quasi tutto a breve potrà essere acquistato e distribuito tramite internet. Le nostre città potrebbero divenire dei deserti o solo villaggi di residenti percorsi da qualche corriere espresso. A Milano i cinema sono già quasi del tutto scomparsi. Le librerie stanno seguendo a ruota. Il centro città è ormai solo un ammasso di negozi di moda visibilmente in perdita. Ma anche i centri commerciali avranno vita abbastanza breve. Cosa ci metteremo al loro posto? E’ una bella sfida culturale e politica. Ah ecco la politica.
E soprattutto come rimpiazzeremo le migliaia di posti di lavoro che vengono distrutti insieme ai prodotti finiti? Cosa faranno i dipendenti delle cartiere, delle librerie, dei cinematografi, delle catene dell’elettronica, e a breve dei negozi di scarpe, di abbigliamento etc. etc? Andranno tutti nei call center a vendere altra fibra ottica? Forti assunzioni alla United Parcel Service…

Ecco la guerra dei mondi è arrivata al suo apice. Si compra un lettore di libri digitali e inconsapevolmente si partecipa a una guerra planetaria con morti e feriti. Con la differenza rispetto al romanzo di H.G.Wells che questa volta nessun virus verrà a salvarci. Al massimo ci incasinerà la posta elettronica.

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