New Trolls on the block.

C’è ancora qualche vecchio in giro che vi racconterà che agli inizi Internet era un luogo di pace e fratellanza frequentata da signori che fumavano il sigaro e sorseggiavano tè con una nuvola di latte. Tipo alla fine degli anni ottanta quando iniziavano a diffondersi le chat tipo ICQ. Le discussioni erano pacate e le controversie sempre rispettose, i duelli di fioretto. Palle. Ai tempi io c’ero – putroppo perché sono uno dei vecchi ancora in giro – e le chat, specie quelle anonime, erano popolate da ignoranti del mezzo (io compreso) che sperimentavano la guerra termonucleare verbale. Risse da bar in formato testo con aggettivi diretti alle madri già dal secondo scambio. Come dare un Suv ad Attila ci si menava, verbalmente, come fabbri. Poi arrivò la maturità. Gli utilizzatori diventarono più grandi. I mezzi più raffinati. L’anonimato divenne out. L’oggetto serviva a socializzare, ad ampliare le conoscenze, a mettersi in rete, a discutere, bla bla… Palle 2. La vendetta.
Tipo. La pagina Facebook di Mario Adinolfi, recente acquisto parlamentare del Pd e quindi entrato direttamente nel cerchio ristretto del supernemico della civiltà ossia la “casta”, è oggetto di scorrerie vandaliche e sfoghi avvelenati per ogni post da egli pubblicato.
Che si tratti di politica, di sport o di pesca d’altura i new trolls arrivano e non perdonano.
Tipo. Adinolfi consiglia una commedia francese che ha visto al cinema?
Annalisa Gaggiotti, che dalla foto sembra una simpatica signora di una certa età con filo di perle in evidenza, commenta: “non ci possiamo permettere neanche di andare al cinema…..tu e quelli come te possono avere questo desiderio…..noi abbiamo altri problemi molto + seri….”.
Rosa Lazzaro dopo aver messo il like al commento di cui sopra aggiunge: “Lavora che è meglio”.
Fin qui niente più che una riga sulla carrozzeria della pagina, il meglio arriva quando l’Adinolfi racconta la sua attività parlamentare. Cioè al cinema non ci si può andare perché bisogna lavorare, ma il lavoro di Adinolfi è quello che i new trolls hanno più in uggia.
Tipo.
Adinolfi informa di aver votato il fiscal compact e il Mes, due provvedimenti economici che ritiene utili per stabilizzare l’Europa e dal loggione partono subito i primi “stronzo” e “vergognati” per finire con incitamento al lancio di sampietrini e a tirare fuori i forconi “dei padri che si spaccarono la schiena per noi”.
Certo la crisi e il fatto che i parlamentari non facciano molto per farsi voler bene aiuta molto il fenomeno, ma quello che colpisce sono le facce di questi nuovi Troll. Signori e signore anche di una certa età, con l’aria paciosa, non ventenni frustrati con il costume del cattivo di Batman. Signori che usano internet come Fred Flinstone usa la clava, probabilmente ispirati dall’antesignano Beppe pitecus, l’uomo nuovo che è riuscito a condensare la summa del proprio pensiero filosofico in un “vaffaculo”.
L’Adinolfi, con cui tra l’altro mi trovo spesso in disaccordo, astutamente non censura nulla. In questo modo dimostra ciò che da tempo sospetto, ossia che il personale politico che ci ritroviamo non è molto peggio di coloro che dice di rappresentare. Anzi, forse, in svariati casi, è pure un po’ meglio.
Nel frattempo meglio abituare l’orecchio alla nuova musica.

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